Il mondo è piatto!

Ho appena finito di leggere un libro illuminate, 550 pagine che mi hanno aperto ancora di più la mente sul mondo!

Il libro si intitola “Il mondo è piatto” di Thomas L. Friedman, è un’attenta analisi dell’evoluzione del mondo dopo la comparsa di internet, soprattutto dopo lo scoppio della bolla delle dot com che paradossalmente ha permesso, con gli investimenti folli di quel periodo, di cablare tutto il pianeta ad alta velocità. Ed ecco che la nuova Silicon Valley americana si trova a Bangalore in India , dove moltissimi servizi vengono appaltati a un quinto dei costi e soprattutto vengono eseguiti con la grinta ed l’entusiasmo di un popolo, quello indiano che ha voglia di riscatto! Stessa cosa succede in asia con il Giappone che ha trovato la sua “Silicon Valley” a Dalian in Cina!

E’ un racconto avvincente, pieno di esperienze che Friedman ha vissuto in prima persona girando per tutto il pianeta e intervistando centinaia di imprese, le quali gli hanno raccontato come si stanno sviluppando in un mondo sempre più orrizontale, appiattito dal web. Il radiologo americano che manda via email le lastre dei pazienti  in india, dove vengono studiate, viene scritto il referto e rispedito al radiologo, che la mattina dopo ha a disposizione sul proprio computer l’intera analisi! Piuttosto che la Toshiba che forma del personale UPS (il corriere espresso che usa per le proprie merci) affinchè possa riparare direttamente, presso un centro UPS, i Pc in garanzia, invece che farli arrivare in sede.

Viene spiegato l’intero processo produttivo e logistico, grazie al web, della Wal Mart, la più grossa catena di magazzini al mondo…e innumerovoli altri affascinanti esempi che fanno ben intendere che chi si ferma con lo sguardo a casa propria e non si apre alle opportunità offerte da orrizzonti ben più ampi, è praticamente tagliato fuori!

Una delle sue riflessioni che mi ha di più colpito, perchè la condivido in pieno è quella in cui spiega che il maggior sviluppo economico e sociale è sempre prerogativa di chi ha “fame”! Lo slancio occidentale pieno di energia, entusiasmo, voglia di lottare delle prime due/tre generazioni, dopo la seconda guerra mondiale, è pressochè agli sgoccioli. Adesso quelli che hanno voglia di riscatto

sono quelli che, grazie al web e alla caduta del muro, ci hanno raggiunto e fra cinesi, indiani e popoli dell’est, adesso abbiamo a un metro da noi altri 3 miliardi di persone. E vi assicuro che questi hanno molta più “fame” rispetto alla maggioranza di noi, seduta comodamente in pantofole per ore a inebetirsi davanti a una TV, cullandosi nell’illusione che tanto qualcuno penserà e farà qualcosa al proprio posto!!

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